Inositolo e sindrome dell’ovaio policistico:
quanto, come e perché!

Introduzione

L’impiego degli inositoli nella pratica clinica è strettamente correlato alla PCOS o sindrome dell’ovaio policistico, un disordine endocrino-metabolico largamente diffuso tra le donne in età fertile e con conseguenze anche gravi per la salute della donna. Basti pensare che la PCOS tra le donne è la prima causa di infertilità anovulatoria [1]. Benché largamente diffusa, il trattamento della PCOS resta ancora una sfida.

Attualmente, tra le terapie più utilizzate ci sono la pillola anticoncezionale e, sebbene non ci sia un’indicazione specifica da parte del Ministero della Salute e dall’AIFA, la metformina.

Tuttavia, quest’ultima può essere causa di significativi effetti collaterali quali nausea, vomito e disturbi gastrointestinali [2].

La scarsa compliance osservata con la metformina ha spinto i medici a ricercare nuovi approcci per la PCOS.
Lo studio degli inositoli nell’ambito della PCOS nasce proprio dalla volontà di trovare una risposta terapeutica alternativa, efficace e sicura!

Vediamo insieme, a partire da che cos’è la PCOS, quali sono i risultati raggiunti con l’inositolo.

PCOS, che cos’è?

La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è un disordine complesso con importanti effetti sulla fertilità della donna, sulla sua salute psicologica e sul metabolismo.

Si tratta di una sindrome piuttosto diffusa tra le donne in età fertile. Stando agli ultimi dati riportati dall’ESHRE (European Society of Human Reproduction and Embryology), questa colpisce tra l’8%-13% delle donne, mentre fino al 70% dei casi rimane non diagnosticato [3].

Segni e sintomi della PCOS

La PCOS è una sindrome eterogenea. Le donne che ne soffrono presentano caratteristiche diverse:

  • disordini psicologici (disturbi d’ansia, depressione);
  • infertilità (cicli mestruali irregolari);
  • segni di iperandrogenismo (alopecia, irsutismo, grasso viscerale);
  • disturbi metabolici (insulino-resistenza, sindrome metabolica, prediabete, diabete di tipo 2 e rischio cardiovascolare).

Diagnosi e trattamento

La diagnosi e le terapie della PCOS rappresentano ancora oggi una sfida, proprio per la complessità e l’eterogeneità con cui si presenta.

Tale diversità ha portato studiosi e ricercatori ad individuare quattro tipologie (o fenotipi) di donne con PCOS. A tale proposito, i criteri di Rotterdam del 2003 [3] hanno posto le basi fondamentali e le linee guida per la diagnosi di PCOS e per la distinzione delle quattro tipologie.

Questi stabiliscono che, per effettuare una diagnosi di PCOS, la donna debba presentare almeno 2 sintomi su 3 tra questi:

  1. ovaio multifollicolare o policistico;
  2. disturbi del ciclo mestruale;
  3. segni di iperandrogenismo.

A seconda della presenza di questi segni e sintomi, è possibile individuare quattro tipologie di PCOS:

  • Fenotipo A: iperandrogenismo + disfunzione ovulatoria + ovaio policistico
  • Fenotipo B: iperandrogenismo + disfunzione ovulatoria
  • Fenotipo C: iperandrogenismo + ovaio policistico
  • Fenotipo D: disfunzione ovulatoria + ovaio policistico

L’insulino-resistenza

Oltre ai segni e sintomi sopra elencati, è bene ricordare che le donne con PCOS possono presentare e, presentano nella maggior parte dei casi, insulino-resistenza e disordini metabolici, anche se questi non sono stati inclusi all’interno dei criteri di Rotterdam.

Infatti, tra le donne PCOS, circa il 30%-40% delle donne normopeso e circa l’80% delle donne obese presenta insulino-resistenza [4].

Cosa sono gli inositoli

L’inositolo è in verità un gruppo di 9 differenti stereoisomeri, per cui sarebbe più corretto parlare di “Inositoli”, al plurale.

Tra questi, il myo-inositolo e il d-chiro inositolo sono i più importanti per i processi fisiologici dell’organismo.

Il Myo-inositolo è coinvolto nell’attivazione dei trasportatori e dell’utilizzo del glucosio, mentre il D-chiro è principalmente coinvolto nella sintesi e nello storage del glicogeno

Le differenze tra le due molecole furono indagate e approfondite proprio nel tentativo di trovare una risposta terapeutica non farmacologica alla PCOS.

Entrambi sono in grado di agire come secondi messaggeri dell’insulina.

Abbiamo detto prima, che proprio l’insulino-resistenza è un tratto ricorrente nelle donne con PCOS, indipendentemente dal peso.

Il metabolismo degli inositoli nelle donne con la sindrome risulta alterato. Più nello specifico, nelle donne PCOS c’è uno squilibrio tra myo-inositolo e D-chiro inositolo, a discapito del primo.

Il Myo-inositolo è anche secondo messaggero dell’FSH, l’ormone follicolo-stimolante.
Sono numerosi infatti gli studi che hanno dimostrato come l’integrazione di myo-inositolo è in grado di migliorare i parametri metabolici e ormonali delle donne con PCOS, con benefici sul ciclo mestruale e sulla qualità ovocitaria [5].

Controversi restano invece i risultati ottenuti dall’integrazione di solo d-chiro-inositolo nella PCOS ad alti dosaggi e per periodi prolungati di tempo [6].

Per approfondire leggi l’articolo: Differenze fra inositolo, myo-inositolo e D-chiro-inositolo

I benefici del myo-inositolo nella PCOS

Numerosi studi clinici hanno dimostrato come l’assunzione costante di myo-inositolo è in grado di ripristinare sia la funzionalità ovarica che metabolica [7],[8].

Una recente metanalisi [7], che ha preso in esame una serie di studi per un totale di 496 donne (di cui 247 con PCOS trattate con myo-inositolo e 249 controlli), ha dimostrato che il trattamento con Myo-inositolo diminuisce significativamente i livelli di insulina, HOMA-index e androgeni (testosterone libero), mentre aumenta quelli del sex hormone binding globulin (SHBG).

In precedenza, un’altra Review [8] aveva fornito prova che il myo-inositolo migliora significativamente il tasso di ovulazione e regolarizza la frequenza dei cicli mestruali.

Per approfondire leggi l’articolo: Myo-inositolo: i benefici per la PCOS

Myo-inositolo: quando, quanto e perché

Gli studi hanno dimostrato l’efficacia del myo-inositolo nel trattare la PCOS con l’assunzione di 2g, due volte al giorno (per un totale di 4g) per le formulazioni in polvere (bustine, compresse).

Oltre all’importanza dei dosaggi, gli studi evidenziano altri due elementi cardine per l’efficacia del myo-inositolo.

  • l’assunzione, per le formulazioni in polvere, lontana dai pasti al fine di non avere interferenza con il loro assorbimento;
  • la somministrazione ripetuta durante la giornata.

Gli studi di cinetica hanno dimostrato un’emivita di 12 ore dell’inositolo [9]. Utilizzando la doppia somministrazione si ottiene una copertura migliore della risposta insulinica.

Il D-chiro-inositolo nella PCOS

Il D-chiro-inositolo è stato il primo tra gli inositoli a essere studiato nell’ambito del trattamento della PCOS, proprio perché come il myo-inositolo è secondo messaggero dell’insulina, in grado di migliorare la risposta al segnale di questo ormone.

La ricerca ha sollevato tuttavia alcune perplessità sull’impiego del D-chiro-inositolo ad alti dosaggi e per periodi prolungati con un potenziale effetto negativo sulla qualità delle blastocisti [6].

Per approfondire leggi l’articolo: D-chiro inositolo: cos’è, impiego e benefici

Il paradosso ovarico nella PCOS

Ai fini del trattamento della PCOS quello che è importante sapere è che nelle donne che soffrono di questa condizione, a livello ovarico, si registra una carenza di myo-inositolo e un eccesso di D-chiro.

Questo squilibrio è dovuto all’eccessiva attività di un enzima, l’epimerasi che dipende dall’insulina e che regola la conversione del myo-inositolo in D-chiro-inositolo.

L’insulino-resistenza delle donne PCOS genera iperinsulinemia. Le cellule del corpo sono praticamente “sorde” al segnale dell’insulina e l’organismo risponde producendone sempre di più.

L’ovaio, tuttavia, non è mai insulino-resistente. Nelle donne PCOS l’epimerasi è sovrastimolata dal segnale dell’insulina, causando un’eccessiva conversione di Myo in D-chiro inositolo. Nella donna PCOS l’ovaio diventa ricco di d-chiro e carente di myo-inositolo, con un effetto negativo sul segnale dell’FSH e sulla qualità ovocitaria [10].

Per approfondire leggi l’articolo: D-chiro-inositolo: cos’è, impiego e benefici

Myo e D-chiro 40:1

In uno studio clinico condotto su 46 donne PCOS obese è stata somministrata una terapia combinata di Myo e D-chiro inositolo nel rapporto 40:1 (in altre parole un trattamento prevalentemente a base di myo-inositolo e solo in piccola parte di d-chiro) per 6 mesi.

Gli autori dello studio hanno osservato che:

  • la sensibilità all’insulina era migliorata;
  • miglioramento dell’ovulazione;
  • una diminuzione di LH e testosterone libero;
  • una riduzione significativa dell’HOMA index.

In breve, lo studio ha dimostrato un miglioramento dei parametri ormonali, metabolici e dell’ovulazione senza effetti collaterali [11].

Per approfondire questo argomento vai alla sezione: La vera storia del MYO e D-Chiro 40:1

Fonti

[1] The Role of Polycystic Ovary Syndrome in Reproductive and Metabolic Health: Overview and Approaches for Treatment, Carrie C. Dennett and Judy Simon, 2015
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4433074/

[2] Facchinetti, F, et al. Short-term effects of metformin and myo-inositol in women with polycystic ovarian syndrome (PCOS): a meta-analysis of randomized clinical trials. Gynecological endocrinology, 2019.  https://doi.org/10.1080/09513590.2018.1540578.

[3] International evidence-based guideline for the assessment and management of polycystic ovary syndrome (PCOS), European Society of Human Reproduction and Embryology (ESHRE), 2018
https://www.monash.edu/__data/assets/pdf_file/0004/1412644/PCOS_Evidence-Based-Guidelines_20181009.pdf

 [4] Baillargeon, JP & Iuorno, MJ & Nestler, JE. (2003). Insulin Sensitizers for Polycystic Ovary Syndrome. Clinical Obstetrics and Gynecology. 46. 325-340. 10.1097/00003081-200306000-00011.

 [5] Antonio Simone Laganà, Inositol in Polycystic Ovary Syndrome: Restoring Fertility through a Pathophysiology- Based Approach, Cell Press, 2018

 [6] Can high levels of D-chiro-inositol in follicular fluid exert detrimental effects on blastocyst quality? Eur Rev Med Pharmacol Sci K. Ravanos, G. Monastra, T. Pavlidou, M. Goudakou, N. Prapas, 2017

 [7] Unfer V. Et al. Myo-inositol effects in women with PCOS: a meta-analysis of randomized controlled trials. Endocr Connect. 2017 Nov;6(8):647-658

[8] Pundir et al. Inositol treatment of anovulation in women with polycystic ovary syndrome: a meta-analysis of randomised trials. BJOG. 2018 Feb;125(3):299-308.

 [9] Monastra et al. Alpha-lactalbumin effect on myo-inositol intestinal absorption: in vivo and in vitro. Curr Drug Deliv. 2018;15(9):1305-1311.

 [10] Unfer V, Carlomagno G, Papaleo E, Vailati S, Candiani M, Baillargeon JP. Hyperinsulinemia Alters Myoinositol to d-chiroinositol Ratio in the Follicular Fluid of Patients With PCOS. Reprod Sci. 2014;21(7):854-8

 [11] Benelli E, Del Ghianda S, Di Cosmo C, Tonacchera M. A Combined Therapy with Myo-Inositol and D-Chiro-Inositol Improves Endocrine Parameters and Insulin Resistance in PCOS Young Overweight Women. Int J Endocrinol. 2016;2016:3204083.

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